Con circa due miliardi di fotografie al giorno, il web è inondato da selfie, foto di paesaggi e scorci di vita privata.
Nell’era dei social network, le immagini sono diventate il focus della nostra attenzione.
Basta pensare agli scatti nelle Instagram Stories e ai recentissimi e movimentati Reels, i quali sono solamente un piccolo riflesso di un antico bisogno umano.
Perché «Fotografare è come immagazzinare il mondo, è il desiderio di possederlo», come sosteneva l’intellettuale americana Sontag nel 1973.
Il desiderio di catturare il mondo è un bisogno dell’uomo che non è sbiadito nel tempo, ma che si è rafforzato anche con l’evoluzione delle tecnologie nel mondo della fotografia.
Scopriamo insieme come si è sviluppata la fotografia, dalla sua nascita fino ad oggi.
La nascita della fotografia: dal dagherrotipo alla prima compatta
Il dagherrotipo
Fissare le immagini del mondo in tempi brevi è stato il sogno e l’obiettivo di Louis Jacques Mandé Daguerre, l’inventore della prima forma di fotografia: il dagherrotipo, nato nel 1839.
Questo strumento era composto da due scatole che scorrevano l’una dentro l’altra e da una fessura sul retro. Qui veniva inserita una lastra di rame ben lucidata per renderla sensibile alla luce e ai vapori di mercurio,
sul quale rifletteva la luce filtrata dall’obiettivo, composto da vetro e ottone.
Diversamente da quanto siamo abituati oggi, il processo per catturare un’immagine era abbastanza lungo: i primi modelli impiegavano più di 90 secondi di tempo. Ed è anche per questo che le persone non sorridevano mai nelle fotografie!
La prima macchina fotografica per tutti
“You press the button, we do the rest” era lo slogan dell’azienda Kodak di George Eastman. Un modo rivoluzionario di intendere la fotografia, che nel 1888 ha conquistato l’America intera, creando un fenomeno di massa.
Un prodotto per i non professionisti, a basso costo e dotato di un sistema di pellicola è stato l’obiettivo della Kodak ed il segreto del suo successo.
Il Novecento
Nel XX secolo la fotografia è diventa ancora più popolare grazie al suo impiego nella pubblicità. E non solo nel commerciale. Gli scatti fotografici erano visti anche come uno strumento artistico per catturare la profondità della vita quotidiana. Questo è vero soprattutto per il movimento surrealista: lo scrittore francese André Breton riconosce la forza di questa nuova forma d’arte, accogliendone l’ originalità con entusiasmo, tanto da inserire le fotografie nel suo romanzo Nadjia (1928).
Un decennio più tardi dal romanzo surrealista arriva un altro importante cambiamento con Polaroid, che nel 1937 realizza la prima macchina fotografica in grado di stampare le foto da ammirare dopo pochi secondi lo scatto.
Anni Duemila
Se oggi possiamo farci un selfie semplicemente con un clic e con qualsiasi cellulare è grazie all’azienda Sharp, che nei primi anni 2000 introduce sul mercato il primo telefono cellulare con fotocamera incorporata.
Una rivoluzione che negli ultimi tempi ha prodotto enormi cambiamenti. La sostanza delle fotografie è infatti sempre più astratta, intrappolata nel mondo digitale, dove l’occhio fatica a distinguere l’immaginazione dalla realtà.
La fotografia è inoltre una conoscenza fondamentale per il nostro Diploma Accademico di I Livello in Applicazioni Digitali per le Arti Visive, dove vengono approfondite tutte le tecniche fotografiche e gli studenti hanno la possibilità di confrontarsi con professionisti del settore!